lunedì 3 novembre 2014


Luce buona delle stelle
Dimmi adesso
dove andrò
Se non lascio cosa faccio, dimmi se poi rifletterò
E vorrei, imparare ad imitarti
Far del male come sai
Ma
non posso non riesco non ho equilibri miei
Sai sai sai sai sai che
Penserei ad ognuno
ma
nessuno pensa a noi
perderei la mano a farmi male se lo vuoi
Smetterei di piangere
ai tuoi segnali e poi
forse potrei fingere ma poi non ci crederei io
Correrei a salvarti a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
Vento buono dell'estate scalda in pace chi già sai
Fai che la mia rabbia invece si raffreddi casomai
sai sai sai sai sai che...
Penserei ad un male che non ci ferisca mai
Penserei a una scusa che non ti deluda ma
preferisco i fatti alle parole anche se poi
Anche se poi preferisco me a chi fa finta come noi io
Correrei a salvarti a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
Dal punto in cui correvo
E stavi fermo tu
Ti persi ma non scapperò mai più
Non scapperò mai più io
Non scapperò mai...
Correrei a salvarti a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più

venerdì 31 gennaio 2014

Riemerge dagl'inferi

Wow, è passato così tanto tempo.

Eppure io mi sento in stand by...
Sembra che questi anni non siano mai passati, nonostante quando ci sei dentro gli istanti non passino mai.
A scrivere questo post mi sale un certo ardore dentro. Brucio. Questo mio segreto non è più un segreto da molto e questo blog, nonostante ogni tanto passi per rileggere i miei vecchi pensieri, suona ormai così lontano da quello che sento...
Lontano perchè la paura c'è sempre. La paura di avere paura.
Mi brucia ancora il cuore quando sento parlare di lui.
Mi brucia ancora la testa quando ripenso a lui.
Mi sale qualcosa su per il petto quando ripenso a come mi sfiorava...
Ma ho capito di non volerlo più.

Lui sta adesso con una ragazza che dice di amare.
Non lo dice a me, è naturale... Lo dice ad una amica che abbiamo in comune.
Vorrei tanto poter essere libera quando sono con lui, dirgli tutto, dirgli quello che sento, quello che penso... Invece mi blocco, ho paura di usare una parola che ha un suono più sofferente e far inciampare la frase.
Ho paura di non trasmettergli nulla, ed ora meno che mai, voglio essere d'intralcio alla sua vita.

Mi manca... Sì, ma non perchè sia mai stato con me... Mi manca perchè proprio appena pensavo che avrei capito chi era è finito tutto, andata via la fiaccola leggera che illuminava la candela.

Vorrei sentire la sua voce...
E' calda, ed in questo freddo inverno mi scalderebbe un pò il cuore.
A volte si dice che associamo le persone al momento in cui l'abbiamo incontrata. In questo caso ci prende davvero...
Era estate, lui mi ispira calore.
Ero triste, lui mi esprime sicurezza.
Ero ad un passo dalla morte, lui mi emana sopravvivenza.
Mi manca.

Sono successe così tante cose...

Quando lo vedo sento quasi fastidio. Io lo so che per lui sono solamente la seconda scelta, la persona in sospensione... Per questo mi tiene al caldo nei mesi freddi. Vuole sapere che ci sono. Io ci sono, ci sarò sempre... Ma lui? Lui ci sarà? Lui piangerà riderà mai pensandomi? Sente ancora quelle strane frasi sussurrate in un orecchio sotto l'ombra di quell'ombrellone in un pomeriggio d'estate? A cosa pensa quando mi parla? A cosa pensa quando mi sfiora? Pensa? Pensa a me?

Lui va avanti, lui si è innamorato, penso.
Allora perchè io resto indietro? Perchè non sono capace di sentire il mio corpo tra le braccia di qualcuno che non sia lui?
E perchè quando sono tra le sue braccia resto di pietra, quando quello che vorrei fare è soltanto stringere più forte quel corpo forte?

Mi manca.

Ma io non sono all'altezza di lui.
Mancano 191 giorni. Dopodichè cosa succederà? Riuscirò io in 191 giorno a diventare quella che in 3 anni ho provato ad essere? Riuscirò a parlare di nuovo?
Mi fa male. Mi fa male il petto. Sento che non arriverò a quei 191 giorni infiniti, e so che comunque non avrò più una certa libertà.

Lui non è più parte di me. E' il suo pensiero che mi logorerà.

mercoledì 5 dicembre 2012


Obbiettivi:
- Smetterla con le abbuffate
- Eliminare il pane bianco e sostituirlo in piccole quantità di pane integrale
- Costanza in palestra
- Perdere i 20 kg accumulati in modi sbagliati entro Agosto 2013:

PESO DI PARTENZA 75
PESO ATTUALE  71
PESO IDEALE 55-62

PRIME TAPPE:
1) 70 entro il 15 Dicembre
2) 68 entro il 30 Dicembre
3) 66 entro il 25 Gennaio
4) 65 entro il 30 Gennaio

Cosa farò per raggiungere i miei obbiettivi:
- Frequenterò la palestra per 90 minuti-45 minuti-90 minuti-45 minuti-45 minuti- 70 minuti-45 minuti per un totale di 1 ora circa al giorno
- Cercherò di avere una vita più attiva
-Mi concentrerò sullo studio e non più sull'orario dei pasti
-Mi concentrerò su qualche hobby
-Sistemerò casa
-Eliminerò cibi spazzatura dalla mia vista cercando di riempire di cibi sani la cucina
-Smetterò di dire "da domani"
-Seguirò una dieta prevalentemente basata su frutta a basso indice glicemico, verdura, proteine ed alcuni tipi di cereali e carboidrati complessi (orzo, frumento integrale, farro, legumi,frutta secca)
-Cercherò di bere di più (2 litri circa di acqua al giorno)
-Privilegerò spuntini di frutta, tisane e verdure
-Seguirò una dieta ipocalorica ed adatta alle mie esigenze, spero

Buona giornata a tutti, io vado in palestra :)




 

venerdì 30 novembre 2012


Perché mi trovo ancora questi occhi seri?
Perché non ho parole, e non ho pensieri?
Avevamo detto basta ai desideri
e sei rimasta sola dentro i tuoi  misteri:
su quanto la tua vita ti faccia male
su in quanti piangeranno al tuo funerale

su come la tua amica ti abbia lasciata
e su come la tua pelle ora sia linciata.
Non hai mai detto basta, te ne sei stata
lì guardando in basso a terra come un'imbranata.
poi hai detto "adesso stop"
ma hai continuato
a pensare senza sosta al tuo passato.

Bambola, bambola dormi ancora
non pensare a quando arriverà l'aurora
non pensare che domani si va a scuola
la tua pelle è così dolce che uno s'innamora
ma adesso svegliati e guarda, guarda la tua ombra
non pensare a cosa è giusto ma a cosa s'incontra

E' così difficile sapere che
tu non possa più credere in me
è così difficile dirti che
a volte mi sento offuscata da te
non è così semplice, semplice, no
fermare alle grida di un robot
che svegliano incessante il tuo dolce dormire
e chiedono alle stelle di stare col sole.

Smettila di dirmi "devi mangiare"
se più tardi tanto vieni a gridare
che sono una figlia da sistemare
o non ti rispetto come io dovrei fare
come si può ancora, ancora sognare
se mi hai impedito sempre di volare
se  mi impedisci di dimostrare
che infondo io ho voglia di ricominciare?

Smettila, smettila di gridare, 
questo rumore mi fa male
non sono una figlia da minacciare
ma sono una donna, una donna da amare.

Ti lamenti di una camera disordinata
piena di quei libri che mi hanno consumata
in cui io ho scritto dentro che non vorrei essere mai nata
ma tu te ne freghi e dici "sei imbranata"
Tu pensi che quello sia un quaderno vuoto
ma dentro c'è la vita del mio nome ignoto

E' un quaderno in bianco e nero come un muto
è un quaderno con domande strappato ed abbattuto
che probabilmente non mi è mai appartenuto.



lunedì 29 ottobre 2012

Poi parli e rovini tutto


Ho sempre più il terrore che tu sia simile al mio presente...
Non è una bella cosa...

Vorrei correre a dirti di non chiudere con il passato, per quanto male abbia fatto, ma non avrebbe nessun senso, non mi ascolteresti...

E poi no... Non pò essere così, in realtà tu non sei come me, volevi solo giocare, come me, sì... Però mi sembrava sincero quel tuo modo di fare... Invece no, forse era solo paura, ma il tuo sorriso nervoso  non me lo scorderò mai, nonostante mi fossi invaghita di quei tuoi modi di fare semplici ma che ho sempre desiderato.
E' vero che infondo non ho mai voluto qualcosa da te, e di associare a te la parola amore non ne avevo proprio il coraggio.
Non è amore.
E' come qualche modo di sopravvivere l'uno con l'altro, come fosse l'unico modo.
Ma i consigli della gente ci hanno fatto male.
Ci potrei scrivere un libro. Chissà magari un giorno lo farò...

Avrei desiderato che tu mi trattassi come una che ti fa schifo piuttosto che come una via di mezzo tra un niente e un qualcosa.

Metodi di per desiderare i nostri corpi, ma ho detto le parole sbagliate, scusa non ci avevo pensato.


mercoledì 24 ottobre 2012

Quel set chiamato confusione

Ottobre sta per finire, e a me sembra ieri quel 15 agosto.
Sarà che sono una poveraccia, ma nonostante non l'abbia ancora accettato ho capito che non cercavo la persona di per se, ma le sensazioni che essa mi dava.

 Forse solo perchè non avevo mai provato ad essere sincera alla prima, forse perchè era tutto fottutamente perfetto, oltre quella distanza, oltre quei chilomenti, oltre a quello che voleva in realtà lui.
Mi semrava di rivivere una scena del set.
Ancora.
Di nuovo un film.
Due attori, benchè non strettamente legati nel ruolo d'amore passionale che si provano a frequentare non avranno certamente la capacità di essere sinceri.
Non l'uno con l'altro, ma con se stessi.
Si necessita che la scena che si sta vivendo sia sempre più apparente ad un film.
Effetti speciali, spannung, ma prima o poi conclusione.

 Quando stai per pensare che tutto sia finito poi arriva l'amico del pargolo illudendoti che al dilà del set ci sia una speranza.
Una speranza che non contavi di avere. Andava bene così, senza sentimenti se non quella speranza.

Così tutto d'un botto ti svela che quell'attore aveva a che fare con la tua vita, nonostante non ti fossi accorta dell'importanza al momento.
 Ma poi per nulla stranito l'attore confessa di non essere d'accordo con l'amico vissuto.

E da lì tutto a capo con altri pregiudizi.
Ma allora come si fa a capire se l'attore recita nella vita o solo in quel palco? Come si fa a interpretare la vita come una vita vera, senza pregiudizi?

Certo, alla gente vien comodo dire "Guarda come recita bene, sembra vera" ma non si sdegna anche a dire "Guarda come vive, pare stia recitando"

Come facciamo a capire se la nostra vita si basa sulla recita o la recita si basa sulla nostra vita?